Roger Fratter

 

Roger A. Fratter entra nel mondo del grande schermo filmando documentari, spesso con protagonisti registi del cinema di genere italiano (ricordiamo in particolare Aristide Massaccesi e Fernando Di Leo). Dal 1998 è stretto collaboratore della rivista del cinema popolare Nocturno soprattutto nel campo degli spaghetti western, genere prediletto dal regista. La pellicola d'esordio è Sete da vampira, firmata nel 1999 e seguita dall'horror erotico Anabolyzer (1999). Del 2004 è Innamorata della morte, seguito da altri titoli come Cymbaline (2007) e Tutte le donne di un uomo da nulla (2009)

Regista anomalo nel panorama italiano, non seguendo una strada lineare ma concedendosi a tutti i generi della cinematografia ottenendo comunque sempre degli ottimi risultati.

Dietro le quinte

Difficile da collocare Fratter. Persona estremamente gentile che si trasforma sul set come un piccolo dittatore. Lascia poco spazio agli altri professionisti forse anche perché curando, in genere, l'edizione sa già dove vuole arrivare.

Passato dal primo genere orrifico a film d'autore a commedie a drammatici Fratter si ritrova tra la piccolissima schiera dei registi fuori dalle righe.

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